SUPER G a Montevecchia

Probabilmente nel leggere il titolo avrai pensato: "Ma questi sono matti! In questi giorni (ndr, inizio di novembre 2014) che sta rovesciando secchiate d'acqua anche alle quote più elevate, questi organizzano un SUPER G a Montevecchia?" Eh sì, cioè no! Il nostro SUPER G non è una gara di sci e non ha nulla a che vedere con le porte di un tracciato di gara perchè per noi il SUPER G è il super GEGIO superg 06(se hai letto gli altri articoli a lui dedicati saprai già bene cosa ha "combinato") e questo articolo riguarda la cena organizzata per i festeggiamenti del titolo di Istruttore NAZIONALE di Arrampicata Libera conseguito lo scorso settembre. Per cui l'unica porta che c'era sul nostro percorso era quella di ingresso della casetta della Sezione, luogo deputato per il nostro banchetto. A questo punto è però doveroso un preambolo. Circa un anno e mezzo fa, una sera di un venerdì sino a quel momento qualunque, entrò in sede il Gegio, che con passo felpato si avvicinò al nostro Presidente Luciano, porgendogli in modo molto accorto una serie di moduli che necessitavano della sua firma. Il gatto e la volpe (ndr, Andrea e Massimo) che già qualcosa sapevano, fiutarono subito che nell'aria c'era il particolare profumo del corso per Nazionali. Infatti, incalzato il Gegio, ne ebbero conferma pochi attimi dopo, e subito partirono gli incoraggiamenti ed i complimenti per la decisione intrapresa.

Dopo qualche attimo di silenzio, il gatto esortò con: "Se il Gegio diventa Nazionale, ma è sicuro che lo diventa, facciamo una cena per festeggiare ed al centro della sala mettiamo una damigiana di vino". Da allora ogni qualvolta che qualcuno diceva la parola "nazionale" partiva il ritornello "Se il Gegio diventa Nazionale, ma è sicuro che lo diventa, facciamo una cena per festeggiare ed al centro della sala mettiamo una damigiana di vino". Anche il giorno che Pippo Baudo stava presentando il Festival di San Remo, al momento della frase di rito "...in diretta dal teatro Nazionale di San Remo..." amici dicono di averlo sentito pronunciare la fatitica frase "Se il Gegio diventa Nazionale...". Così torniamo ai giorni nostri, dove in settembre Gegio divenne Nazionale, e subito dopo partì la macchina organizzativa per l'evento Cena. La festa doveva essere soft, anche per praticità realizzativa, e quindi si pensò di limitare la faccenda a qualche istruttore della scuola, qualche compagno di arrampicata ed alcuni amici. Si diceva: "Limitiamo la cosa ad una trentina di persone". Poi arriva il giorno che ti metti a tavolino per fare il punto della situazione e ti accorgi che trenta è poco. Allora allarghi a quaranta ma anche il quaranta lo passi in un attimo. Poi passi a cinquanta e poi, poi..., poi scrivi i nomi senza porti dei limiti e quando hai finito di scriverli, li conti e ti accorgi che hai passato il settanta! Daltronde è così, vale per tutte quelle persone un pò speciali come il nostro Gegio, dove lo speciale, anche qui lo slalom non centra, non riguarda il solo lato tecnico relativo all'arrampicata ma anche quello umano. E persone così di amici ne hanno, per cui sarebbe stato brutto, ma soprattutto inguisto, limitare la cena a pochi; quache sforzo organizzativo in più, soprattutto in cucina, lo si fa più che volentieri. Ma torniamo agli amici; quelli contattati (crediamo e speriamo di non aver tralasciato nessuno, se lo abbiamo inconsapevolmente fatto, non ce ne vogliano) hanno accettato tutti. Anche quelli che non si vedono più in sede così spesso, per le più svariate ragioni, c'erano, ed anche questo è stato bello e significativo. Così varchiamo la porta della casetta e subito veniamo accolti da due simpaticissime ex-ventenni (tra l'altro una mora ed una bionda) che si occupano dei nostri giacconi. Gli organizzatori hanno pensato anche a questo, servizio guardaroba. Bravi ragazzi! Poi ti giri e sulla sinistra trovi tre tavoli riempiti di ogni ben di Dio, pizzette, focacce, salumi e formaggi di ogni tipo, olive, patatine, etc., che già qui c'era da rovinarsi. Poi, più avanti, il bar con il Lele addetto al servizio per la fase aperitivo. Qui c'è da fare una doverosa considerazione. Non è che lo Spritz ERA POCO, è che trovandosi nel primo pomeriggio per preparare il tutto, se si inizia sin da subito a "tegné bagnada la gandula", come si suol dire da queste parti, di Spritz ne RESTA POCO! Comunque si è sapientemente ovviato con altro. Poi a destra del Lele vedi stagliarsi Lei, con la Sua bellezza austera e la Sua stazza ingombrante, la DAMIGIANA

superg 00Sì alla fine c'era anche Lei, non al centro sala come da programma originale perchè occupato interamente dai tavoli, ma il Suo posto l'ha avuto. E per fortuna!! Perchè è vero che il vetro delle bottiglie è riciclabile, ma ne avremmo prodotto una quantità notevole, invece, via di caraffa ed anche l'ambiente è salvaguardato. Come sempre, in cucina il mitico Ornello, che questa volta si è divertito a prepararci un ottimo brasato con la polenta. superg 03Con lui il suo fido scudiero KissMe (al secolo Giuseppe Panzeri) che nella foto qui a fianco vediamo in versione "desperate housewife". Giusto per concederci un attimo di pausa, prima del rush finale con i formaggi, la frutta, la frutta secca ed i dolci meravigliosi preparati dalle sapienti mani delle nostre socie, prende la parola il presidente della Scuola Valle del Seveso (Maurizio Nessi) per un breve discorso e le congratulazioni per Gegio. Dopo di lui il nostro presidente Luciano Maggioni ed infine un bellissimo discorso di Grabriele Bianchi (ndr, past-president generale del Club Alpino Italiano per due mandati consecutivi 1998÷2004). Poi succede quello che non ti aspetti, che il timido e riservato Gegio si alzi dalla sua sedia e guadagni il centro "dell'improvvisato palco" e non ringrazi a fatica come ci si aspettava, ma faccia un bel discorsetto ricordandosi di tutte le persone con cui ha avuto il piacere di stare e dividere bei momenti dal giorno che entrò a far parte del CAI sino ad ora. Tutti stupiti! Giungiamo così tra chiacchere e risate al momento del caffè e del seguente ammazza caffè.

Ah, a proposito, ma quanto ci vuole ad ammazzarlo sto' caffè? 

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Qui un po' di vetro l'abbiamo prodotto! Poi ancora quattro chiacchere ed in un baleno si fanno quasi le due. Riportiamo la casetta all'originale splendore, pulendo e sistemando, e poi gli ultimi saluti di rito. Commenti positivi da parte di tutti, proprio una gran serata. Molti hanno dato una mano, oltre alle persone già citate, anche Angeletta, Antonella, Annalisa, Simone, Samuele, Mago (Giorgio), Angelo che si sono prestati chi al servizio ai tavoli, chi a lavare ed asciugare i piatti, chi alle pulizie finali (scusate se dimentico qualcuno). Anche questo ha contribuito alla buona riuscita della serata.

Ecco, questo è quanto serviva per spiegare il titolo di questo articolo, e tra un anno o poco più si replica! ...Ma questa è un'altra storia!

Un saluto a tutti.

Ek 18-11-2014

 

Qualche immagina della serata:

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